Cinque anni dopo il lancio del dominio «.swiss» sono 18.300 i siti Internet che ne fanno uso, molti meno di quelli che terminano in «.ch»
Non importa, ricorda l’Ufficio federale delle comunicazioni: l’obiettivo è mettere in rilievo il vero «made in Switzerland» — L’esempio di una ditta di Torricella.
In un recente articolo, LeTemps traccia un bilancio dei primi quattro anni di dot.swiss, dando la parola ai rappresentanti di watch.swiss e vaud.swiss.
Sulla rivista svizzera dedicata alle PMI (KMU Magazin) è apparso un articolo su dot.swiss intitolato «Un dominio di primo livello come marchio di qualità svizzera». La rivista attribuisce al dominio un futuro molto promettente.
Oltre 8’000 dossier sono stati depositati nel quadro di una prima fase di attribuzione per l’utilizzo del suffisso «.swiss». Per le imprese e gli enti pubblici interessati si tratta di sottolineare meglio l’identità svizzera rispetto al tradizionale «.ch», ritenuto poco comprensibile all’estero.
Gli indirizzi internet che terminano con .ch non saranno più i soli ad indicare che un sito è legato alla Svizzera. Anzi. Da metà dicembre sarà attivato il nuovo, esclusivo e ancora più esplicito (e caro) .swiss. La corsa per accaparrarsi il suffisso rivolgendosi a Hostpoint è cominciata ufficialmente lunedì e in molti si sono già fatti avanti.